IL RIFUGIO DELLA MIA ANIMA
Nella parola casa, oggi come non mai, riscopriamo tutti un grande valore e significato. Quante doti ed aggettivi che sanno di buono potremmo attribuire a questa parola! rifugio, protezione, sicurezza, comodità, calore, tranquillità….. Ma chissà quante sono le persone che invece, costrette a questa quarantena, fanno tante “storie” e lamentele per non poter uscire da questo guscio che oggi risulta essere l’unico rimedio efficace al virus, e altre, magari spaventate, in preda alle fobie, si rintanano e si chiudono con le loro angosce senza fare niente. Ma tra due misure come l’irresponsabilità e il panico deve esserci il “sano timore” che ci spinge ad agire e a non essere passivi a tutto ciò che in questo momento ci viene propinato. Indubbiamente ciò che mi manca molto è la “libertà”, una parola che per noi donne ha un valore immenso legato a battaglie e conquiste, ma che oggi va vista sotto un altro aspetto ben diverso dalla privazione. Il non poter scegliere di fare ciò che vogliamo, e di cui avremmo bisogno in un qualsiasi momento, è soltanto una richiesta momentanea, un patto collettivo per poter recuperare quel diritto che tanto amiamo e ci ha reso autonomi. Pertanto lo stare a casa non deve essere visto come una rinuncia, ma come un’attesa per un bene. E’ vero che a differenza dei tempi passati, gli impegni di lavoro e i nostri stili di vita attuali, relativamente moderni, ci portano a vivere molto tempo fuori dalla nostra casa e se oggi ci troviamo a dover sacrificare questi impegni, sappiamo bene come utilizzare il tempo ritrovato, in fin dei conti noi donne siamo sempre state associate alle custodi del focolare domestico e le nostre incombenze nell’ambito delle sue mura sono numerose. Personalmente vivo questa segregazione casalinga serenamente dato che trovo un’inclinazione affettiva e inconscia per la chiocciola (beata lei) che ha sempre la casa sulle spalle! Le appassionate di astrologia lo attribuiscono ad una caratteristica del mio segno zodiacale: il cancro, ma qualunque sia il motivo, non ha importanza, io so che nel corso degli anni l’ho fornita di tutto ciò che mi è necessario, che mi accoglie sempre ed il valore del mio apprezzamento per lei aumenta in particolare modo quando sono stanca, o dopo una
lunga giornata di lavoro iniziata all’alba e trascorsa molto lontana da lei. L’espressione noia all’interno delle nostre case non deve esistere in questo momento! Resilienza è la parola che deve tenerci attive e positive. Come sicuramente tante altre donne, sto impegnando il tempo a frugare e riordinare tra armadi e vecchie scatole; ne vengono fuori non soltanto oggetti dimenticati ma anche vecchi ricordi e pensieri che ho avuto l’impressione mi attirassero come una calamita, trascinandomi verso i pensieri più nostalgici rivolti a situazioni e persone ormai irrecuperabilmente tramontate; ma per fortuna non mi sono fatta travolgere dal flusso malinconico e con intima soddisfazione mi sono destata dal quel torpore seducente, allontanandomene e continuando a guardare, consapevole dei cambiamenti, al mio presente e continuando a fare progetti per il mio domani, per le persone che amo, per il mio lavoro artistico, per la mia creatività, ma ben lontana dai pensieri catastrofici sul futuro espressi ormai da molti con compiaciuta negatività .……. Perché se questo è il momento in cui ci viene imposto di scegliere fra ciò che è necessario e ciò che non lo è, io dico che necessario è essere positive ognuna di noi come può e con i mezzi che ha, in nome della propria personalità per le più egoiste, con l’aiuto concreto per chi è più altruista e generosa, ma anche con i più intimi silenzi o raccolti momenti di preghiera per chi ha fede. E se in alcuni momenti affiora la negatività, magari legata alla tristezza e al dolore per le persone che non ci sono più, ricordiamoci che per ognuna di esse ce ne sono state almeno tre che hanno fatto di tutto per salvarla. Messa in luce anche la nostra fragilità umana, voglio concludere questo frammento citando una frase di Alda Merini Ognuno di noi ha vissuto qualcosa che l’ha cambiato per sempre, ed io sono convinta che questo periodo sia l’occasione perché ciò avvenga e che sarà sicuramente in meglio!
Sara Farnocchia Restauratrice dei Beni Culturali
“la donna (…) ha fra le sue missioni quella di profumare la vita di bellezza e di eleganza” (Bice Viallet).
Nella parola casa, oggi come non mai, riscopriamo tutti un grande valore e significato. Quante doti ed aggettivi che sanno di buono potremmo attribuire a questa parola! rifugio, protezione, sicurezza, comodità, calore, tranquillità….. Ma chissà quante sono le persone che invece, costrette a questa quarantena, fanno tante “storie” e lamentele per non poter uscire da questo guscio che oggi risulta essere l’unico rimedio efficace al virus, e altre, magari spaventate, in preda alle fobie, si rintanano e si chiudono con le loro angosce senza fare niente. Ma tra due misure come l’irresponsabilità e il panico deve esserci il “sano timore” che ci spinge ad agire e a non essere passivi a tutto ciò che in questo momento ci viene propinato. Indubbiamente ciò che mi manca molto è la “libertà”, una parola che per noi donne ha un valore immenso legato a battaglie e conquiste, ma che oggi va vista sotto un altro aspetto ben diverso dalla privazione. Il non poter scegliere di fare ciò che vogliamo, e di cui avremmo bisogno in un qualsiasi momento, è soltanto una richiesta momentanea, un patto collettivo per poter recuperare quel diritto che tanto amiamo e ci ha reso autonomi. Pertanto lo stare a casa non deve essere visto come una rinuncia, ma come un’attesa per un bene. E’ vero che a differenza dei tempi passati, gli impegni di lavoro e i nostri stili di vita attuali, relativamente moderni, ci portano a vivere molto tempo fuori dalla nostra casa e se oggi ci troviamo a dover sacrificare questi impegni, sappiamo bene come utilizzare il tempo ritrovato, in fin dei conti noi donne siamo sempre state associate alle custodi del focolare domestico e le nostre incombenze nell’ambito delle sue mura sono numerose. Personalmente vivo questa segregazione casalinga serenamente dato che trovo un’inclinazione affettiva e inconscia per la chiocciola (beata lei) che ha sempre la casa sulle spalle! Le appassionate di astrologia lo attribuiscono ad una caratteristica del mio segno zodiacale: il cancro, ma qualunque sia il motivo, non ha importanza, io so che nel corso degli anni l’ho fornita di tutto ciò che mi è necessario, che mi accoglie sempre ed il valore del mio apprezzamento per lei aumenta in particolare modo quando sono stanca, o dopo una
lunga giornata di lavoro iniziata all’alba e trascorsa molto lontana da lei. L’espressione noia all’interno delle nostre case non deve esistere in questo momento! Resilienza è la parola che deve tenerci attive e positive. Come sicuramente tante altre donne, sto impegnando il tempo a frugare e riordinare tra armadi e vecchie scatole; ne vengono fuori non soltanto oggetti dimenticati ma anche vecchi ricordi e pensieri che ho avuto l’impressione mi attirassero come una calamita, trascinandomi verso i pensieri più nostalgici rivolti a situazioni e persone ormai irrecuperabilmente tramontate; ma per fortuna non mi sono fatta travolgere dal flusso malinconico e con intima soddisfazione mi sono destata dal quel torpore seducente, allontanandomene e continuando a guardare, consapevole dei cambiamenti, al mio presente e continuando a fare progetti per il mio domani, per le persone che amo, per il mio lavoro artistico, per la mia creatività, ma ben lontana dai pensieri catastrofici sul futuro espressi ormai da molti con compiaciuta negatività .……. Perché se questo è il momento in cui ci viene imposto di scegliere fra ciò che è necessario e ciò che non lo è, io dico che necessario è essere positive ognuna di noi come può e con i mezzi che ha, in nome della propria personalità per le più egoiste, con l’aiuto concreto per chi è più altruista e generosa, ma anche con i più intimi silenzi o raccolti momenti di preghiera per chi ha fede. E se in alcuni momenti affiora la negatività, magari legata alla tristezza e al dolore per le persone che non ci sono più, ricordiamoci che per ognuna di esse ce ne sono state almeno tre che hanno fatto di tutto per salvarla. Messa in luce anche la nostra fragilità umana, voglio concludere questo frammento citando una frase di Alda Merini Ognuno di noi ha vissuto qualcosa che l’ha cambiato per sempre, ed io sono convinta che questo periodo sia l’occasione perché ciò avvenga e che sarà sicuramente in meglio!
Sara Farnocchia Restauratrice dei Beni Culturali
“la donna (…) ha fra le sue missioni quella di profumare la vita di bellezza e di eleganza” (Bice Viallet).